Ho recentemente ripreso i rapporti con un amico d’infanzia che non vedevo da decenni. Da giovani eravamo molto legati e andavamo d’accordo. Rivederlo e parlare con lui dei ricordi e delle cose fatte insieme alla comitiva di allora, mi ha fatto molto riflettere su chi ero a quei tempi. Ascoltando i racconti della sua vita negli anni in cui non ci siamo frequentati, ho capito alcune cose importanti sulla donna che sono diventata.
La prima, fondamentale, scoperta è il fatto che io abbia applicato la mentalità da vittima, che mi ha contraddistinto per cinquant’anni, non solo alle mie relazioni sentimentali, ma anche alla mia vita professionale. Ho capito quante occasioni ho perduto, ostinandomi ad affermare che mi interessava solo studiare, senza preoccuparmi di imparare le regole della mia professione per trarre il meglio che io potessi esprimere, benchè ne avessi le capacità. Ora capisco che non credevo in me stessa, coprendo la mia insicurezza con un’ostentata noncuranza. Era solo una strategia di evitamento: evitavo il successo perchè non me ne ritenevo degna. Allo stesso modo, ho scoperto di aver sempre evitato uomini che avrebbero potuto rendermi felice, per imbarcarmi in storie depauperanti e fallimentari.
La cosa veramente divertente, però, è che oggi guardo il cumulo delle macerie del mio passato, i miei fallimenti, gli obiettivi mancati, nonostante le brillanti potenzialità, e sorrido.
Non mi sento frustrata o triste: semplicemente sorrido, perchè non avrei potuto agire diversamente per imparare preziose lezioni che mi hanno reso una persona migliore.
Grazie ad esse, benchè alcune siano state molto dolorose, oggi sto invecchiando mantenendo intatta la curiosità, integro l’entusiasmo, immutato lo stupore e inarrestabile la voglia di essere felice.
Prendere consapevolezza di quello che il passato ha voluto insegnarmi, significa per me concedermi il privilegio di sentirmi viva per la prima volta.
Io nasco oggi e il futuro è denso di promesse.