Qualche sera fa ho visto un bellissimo docufilm dal titolo Walk with me, relativo alla comunità di Plum Village in Francia, fondata dal monaco buddista e maestro spirituale Thich Nhat Hahn, recentemente scomparso.
Tra i tanti e straordinari discorsi del maestro, mi ha colpito in particolare una sua riflessione, che riproduco con parole mie:

LA TEMPESTA NON RISPARMIA GLI ALBERI PIU’ GIOVANI, NE’ LE FRONDE PIU’ TENERE, CHE VENGONO STRAPPATE E DISPERSE DALLA FURIA DEL VENTO.

Si sopravvive alla tempesta, dice il venerato e compianto maestro Thich Nhat Hahn, compiendo lo sforzo di crescere, di diventare adulti.

E’ quindi possibile stare bene dopo aver subito un abuso?

Per molti di noi è difficile andare oltre il danno ricevuto. Spesso non riusciamo ad apprezzare la bellezza presente nella nostra vita, perchè il dolore dell’abuso brucia nelle carni e nel cuore per tanto tempo.
Crescere significa impegnarsi a vedere quella bellezza, oltre la coltre dei problemi e delle difficoltà. Non ci sono alibi o lamentele che possano giustificare il rifiuto di diventare adulti e di assumersi la responsabilità della nostra felicità.
E’ vero, ci hanno fatto del male, ci sono successe cose orribili e tormenti indicibili. Ma ci è successo anche molto altro: siamo nati e abbiamo visto la luce del sole per la prima volta, siamo cresciuti e abbiamo imparato tante cose affascinanti, abbiamo svolto il nostro lavoro, abbiamo amato, ci siamo sentiti amati, abbiamo visto intorno a noi la natura germogliare in primavera, il mare luccicare d’estate, le foglie assumere un manto variopinto in autunno, la neve coprire dolcemente le cose in inverno. Abbiamo provato il tepore delle coperte e l’acqua scrosciante sulla nostra pelle, abbiamo ammirato un tramonto, abbiamo scambiato un sorriso, abbiamo trascorso una serata spensierata con gli amici, abbiamo contemplato il volto di un bambino appena nato, abbiamo ricevuto un dono e provato gratitudine, ci siamo emozionati.
Jung dice che noi siamo il prodotto delle nostre scelte, non il risultato di quanto ci è successo.
Allora possiamo scegliere di essere felici. Oggi, ora, subito.
Crescere significa dare spazio alla gioia, assumendosi la responsabilità anche di restare da soli, pur di non subire maltrattamenti e provare dolore a causa del comportamento di un’altra persona.
I bambini piangono per i loro giocattoli persi o rotti, e talvolta niente riesce a consolarli. Gli adulti sono più inclini a ricostruire partendo dalle risorse, non rimuginando sulle mancanze.
Se cresciamo, presto o tardi, entreremo in contatto con il nostro potere: il potere di rispettare noi stessi e i nostri bisogni, di assecondare le nostre passioni ai nostri ritmi, di amare noi stessi.
Se cresciamo, crescerà con noi la vita che vogliamo, non quella che abbiamo dovuto subire per compiacere gli altri.
Coraggio, possiamo farcela.
Abbraccio forte tutti i temerari che si daranno immediatamente da fare e anche coloro che hanno bisogno di altro tempo per crescere.
Se cresciamo e diventiamo adulti, ve lo giuro, ci aspettano, finalmente, la pace e la gioia.