Il nome Shara, di origine araba, significa “lapillo”, cioè un frammento condensato di magma emesso da un vulcano durante le sue eruzioni; in dialetto siciliano il termine talvolta è una sineddoche per indicare la “lava” incandescente, che scava la sua strada nei fianchi delle montagne (la “sciara del fuoco” di Stromboli). In altre accezioni del siciliano, la “sciara” è quel che resta del passaggio della lava: un luogo desolato, incolto, selvatico (come ne I Malavoglia, o in Rosso Malpelo di Verga), che con il tempo diventa il più fertile dei terreni. Il mio nome, in entrambi i significati, mi rappresenta e conferma la veridicità del detto latino «Nomen Omen» (“il nome è presagio del carattere”): sono infatti impulsiva e appassionata, insofferente di clichè e condizionamenti, enigmatica e solitaria, empatica e irruenta, talvolta introversa, talvolta incontenibile.

Allo stesso modo, mi connota fortemente l’ISOLA rigogliosa nella quale vivo, al centro del Mediterraneo. Ho sempre viaggiato tanto, apprezzando culture e panorami totalmente diversi dai miei, che mi evocano lo stupore e la dolcezza dei bei ricordi. Ma nessun luogo è mai riuscito a catalizzare l’attenzione e la devozione che riservo all’Italia e alla Sicilia in particolare. Adoro tutto della mia Mediterraneità: i colori, i sapori, i paesaggi, i frutti della terra, il clima, il carattere spontaneo e ospitale dei suoi abitanti, le vestigia architettoniche greche e romane disseminate sul suo territorio, che mi affascinano e che studio con passione da sempre. E più di tutto, mi sento avvinta intimamente al MARE, la cui maestosa distesa ha il potere di connettere immediatamente il mio cuore all’Immensità insondabile della Natura e alla Bellezza commovente della Vita.

Sono nata a Frazzanò, un piccolo centro in provincia di Messina, ricco di bellezze architettoniche, tra le quali uno splendido monastero normanno che ha condizionato i miei interessi culturali e i miei studi per circa un trentennio. Attualmente sto scrivendo il quinto libro sul monachesimo, ultimo (spero!) di una lunga serie di studi, pubblicazioni e articoli sull’argomento. Confesso che, nonostante mi occupi in contemporanea anche di altri campi di interesse, rimango puntualmente affascinata dal mondo eremitico e cenobitico, dalle sue regole apparentemente insensate di rinuncia e penitenza, dall’economia semplice e chiusa del suo patrimonio fondiario, dalla salvaguardia della cultura svolta nel Medioevo dai monasteri attraverso le biblioteche e gli scriptoria, dalla difesa dell’ortodossia della fede cristiana in tempi di divisioni e prevaricazioni. Oggi, per quanto torni raramente a visitare il mio paese di origine e il “mio” monastero, li porto saldamente nel cuore e li considero determinanti per la mia formazione culturale e umana.

Ho molto viaggiato nel corso della mia vita, apprezzando culture e paesaggi molto diversi dal mio, verso i quali provo un senso di rispetto e gratitudine, per avermi arricchito non soltanto a livello culturale, ma anche umano e personale. Ho avuto il privilegio di visitare posti meravigliosi, tra i quali Amsterdam e Shanghai: due città molto diverse, nelle quali ho avvertito, maggiormente che altrove, un’atmosfera magica di raro connubio tra bellezza artistica ed energia vitale. Un altro dei luoghi più suggestivi al mondo è per me Mont Saint Michel,

la cui toccante spiritualità mi ha profondamente commosso e lo ha reso indimenticabile.

Non ho mai nostalgia, tuttavia, dei posti che ho visitato, ma piuttosto curiosità di esplorarne di nuovi, di apprendere nuove culture, di sperimentare, ancora una volta, la totale relatività del mio modo di vivere e di pensare. E non smetto mai di provare gioia ogni volta che ritorno nella mia isola meravigliosa, nella mia Itaca petrosa, nella mia Ogigia incantata, dove i luoghi delle mie origini continuano a evocare emozioni mai interrotte.

Negli ultimi tempi mi sono trasferita definitivamente a Messina, dove ho trascorso la maggior parte della mia vita e dove vivono gli affetti più cari. Giorno dopo giorno mi dedico con passione alla scrittura e allo studio, miei antichi amori, che coltivo insieme a quelli eterni dei miei legami familiari.

A Messina, dove attualmente vivo, ho compiuto studi classici, laureandomi prima in Lettere Classiche e poi in Materie Letterarie con il massimo dei voti, la lode e il diritto di pubblicazione. Ho proseguito gli studi di storia medievale con il professore Salvatore Tramontana, medievista di fama internazionale, di cui sono stata l’ultima allieva. Ho conseguito il dottorato in Storia Medievale all’università di Palermo e i diplomi di Paleografia latina, Archivistica e Diplomatistica all’Archivio di Stato di Palermo.
Ho ottenuto contratti e borse di studio per progetti di ricerca nell’ambito della Storia medievale e della Filologia Classica con istituti universitari italiani e stranieri. Ho effettuato traduzioni per la cattedra di Storia Medievale dell’università di Tokyo (prof. Hiroshi Takayama). Ho curato trascrizioni paleografiche e traduzioni di pergamene e documenti inediti di epoca medievale, moderna e contemporanea. Ho redatto 32 voci del Dizionario delle scienze e delle tecniche dell’antichità greca e romana, edito a Roma da Fabrizio Serra nel 2009. Sono stata per molti anni tutor universitario. Ho partecipato in qualità di relatrice a numerosi convegni internazionali, il primo dei quali è stato il Convegno “Federico II. Vivit et non vivit” (1994), in occasione degli 800 anni dalla nascita dell’imperatore Federico II di Svevia, istituito dalla Regione Siciliana in collaborazione con l’Enciclopedia Treccani. Ho insegnato “Storia della Sicilia” per il Corso di laurea in “Discipline della musica” al Conservatorio “V. Bellini” di Palermo. Ho fatto parte del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio di Messina.
Ho al mio attivo numerose pubblicazioni, di argomento storico, letterario e filologico.