Perdonare non ha niente a che fare col dimenticare quello che l’altro mi ha fatto, mi avrebbe dovuto fare o non mi avrebbe dovuto fare. Non ha a che fare con l’altro, ha a che fare con me stesso, ha a che fare con il lasciare andare il mio rancore, il mio risentimento e tutte le emozioni tossiche che possono farmi ammalare e che provo verso il mio partner, il mio amico, il mio capo. Se capisco che la vita è dalla mia parte e non contro di me, allora posso veramente lasciare andare e guarire.
Perdonare significa lasciare andare. Lasciare andare quello che ci è successo, comprendendo che la nostra storia non è tutta lì, ma è molto di più. Sì, qualcuno ci ha fatto del male, ma noi abbiamo tante altre cose belle, possiamo esprimere molte risorse che non hanno niente a che fare col male che ci è stato fatto.
Perdonare gli altri significa, in sostanza, perdonare noi stessi.
Molto spesso non riusciamo a perdonare le persone, perchè siamo ancora molto arrabbiati con noi stessi, forse per non essere stati in grado di difenderci, oppure perchè, a torto o a ragione, riteniamo di avere delle responsabilità in quello che ci è successo.
Se vediamo questa durezza nei confronti di noi stessi, se riconosciamo di essere inflessibili con noi per primi, allora possiamo cominciare a invertire la tendenza e allentare la tensione. Possiamo decidere che è tempo di smettere di soffrire, che è tempo di perdonare noi stessi.
Non saremo mai all’altezza delle nostre aspettative, né di quelle degli altri, ma ora questo pensiero non ci angoscia più. Possiamo rilassarci: siamo umani, come tutti gli altri.
Il processo del perdono di se stessi è lungo. Io stessa mi perdono ogni sera e provo ancora difficoltà, a volte, a dire per tre volte: io perdono me stessa, io perdono me stessa, io perdono me stessa.
Ma so che posso farcela, che possiamo farcela tutti. Tutti noi possiamo perdonarci ed essere felici.